Il remarketing è un tipo di pubblicità online che si rivolge agli utenti sulla base delle loro precedenti interazioni col tuo sito web, quando queste azioni non si traducono in vendita o conversione. Nel web marketing il termine conversione è usato per indicare una specifica azione compiuta da un utente, misurabile attraverso specifici strumenti. Può trattarsi dell’acquisto di un prodotto, l’accesso al sito, l’iscrizione alla newsletter o la visita a una determinata pagina web.
Nel web, solo una piccolissima parte del traffico di un sito converte alla prima visita. Inoltre, il processo di acquisto online da parte degli utenti non è lineare e di rado i clienti acquistano subito. Il remarketing è il modo migliore per aumentare le conversioni perché si rivolge a coloro che erano già attratti dai servizi o prodotti offerti.
Come funziona il remarketing?
Il remarketing è una tecnologia basata sui cookie. Esso utilizza un codice Javascript anonimo per tracciare il pubblico su tutto il web.
Per fare questo, bisogna inserire una parte di questo codice, detto anche pixel, nel tuo sito web. Questo codice viene generato quando si attiva una campagna di remarketing. Il pixel non viene visualizzato dai visitatori del sito, è impercettibile e non influisce sulle prestazioni del sito web.
Semplicemente, ogni volta che un nuovo visitatore accede al website, il codice rilascia al browser di navigazione un cookie anonimo. Un browser è un programma applicativo che consente di interagire con tutte le informazioni del World Wide Web. I più comuni e conosciuti sono Internet Explorer, Firefox, Chrome e Safari. In questo modo, i visitatori del tuo sito web vengono tracciati dai cookie mentre navigano sulla rete web. I cookie permettono così di pubblicare annunci pubblicitari sulla tua attività e prodotti, garantendo che questi annunci vengono mostrati solo a persone che hanno già visitato il tuo sito.
Come fare campagne di remarketing
Gli strumenti attraverso cui è possibile fare remarketing sono diversi. Il più famoso e usato è Google Ads, che utilizza la Rete Display di Google per fare pubblicità. Anche Facebook consente di fare questo tipo di pubblicità, mostrando i tuoi annunci sul social network solo a chi ha già visitato il tuo profilo.
Per avviare una campagna remarketing efficace, la prima cosa da fare è individuare il giusto segmento di target. Ad esempio, si possono creare annunci pubblicitari destinati a chi ha visualizzato alcuni prodotti senza acquistarli, oppure a chi ha inserito gli articoli nel carrello senza completare l’acquisto.
Il secondo step consiste nell’ottimizzazione della landing page, ovvero la pagina di destinazione dove atterrerà l’utente a cui è destinato l’annuncio pubblicitario. Per raggiungere l’obiettivo prefissato, la landing page deve essere completa, intuitiva e personalizzata.
L’ultimo step, spesso trascurato dai più, consiste nell’avviare campagne remarketing anche post conversione. Tale strategia è utile per non perdere il contatto col cliente.
Come per qualsiasi altra azione di marketing, è importante monitorare l’andamento della campagna di remarketing con un’attenta misurazione dei risultati. Per questo è importante impostare fin da subito degli obiettivi chiari e precisi, misurabili entro uno specifico lasso di tempo. Questo consente di monitorare il ROI della campagna in corso, ma anche di acquisire informazioni utili per ottimizzare quelle future.
1. Remarketing con Google Ads
Solitamente le campagne di remarketing vengono realizzate grazie a Google Ads. Per impostare una campagna di Google Ads è necessario configurare un account con il tuo indirizzo web. Otterremo così un codice da immettere in seguito su tutte le pagine del sito web interessate.
Questi codici di remarketing servono a far capire al sistema di Google Ads quali utenti hanno visitato il sito e quali pagine hanno visualizzato. Una volta effettuati i tag, si creeranno le varie lead, ovvero le liste di utenti visitatori. In questo modo sarà possibile fare campagne di remarketing generalizzato oppure agire in modo specifico in base alle caratteristiche o comportamenti degli utenti.
Google, però, richiede alcuni presupposti prima di poter avviare una campagna di remarketing. La campagna deve partire da una lead già esistente: occorrono 100 contatti per quanto riguarda la rete display, e 1000 utenti per quanto concerne la rete di ricerca. La durata massima di una lista di remarketing è di 540 giorni.
2. Remarketing dinamico
Il remarketing dinamico è un’azione ancora più mirata ed efficace. Infatti consente di mostrare agli utenti che hanno già visitato il tuo sito degli annunci pubblicitari contenenti gli stessi prodotti che avevano già visualizzato in precedenza. Questa strategia è particolarmente utile in caso di mancata vendita o quando un utente ha inserito gli articoli nel carrello senza completare l’acquisto, perché consente di completare l’azione precedentemente interrotta.
Per eseguire il remarketing dinamico è necessario collegare Google Ads a Google Analytics. Infatti Analytics è in grado di riconoscere le ID dei prodotti visitati dall’utente, nonché i suoi comportamenti sul sito.
3. Remarketing diretto
Il remarketing non consiste solo nel pubblicare annunci a pagamento su internet. Esistono anche delle alternative gratuite attraverso cui è possibile mantenere il contatto diretto con i clienti. Ad esempio, è possibile fare pubblicità gratuita sui social dell’azienda, aggiornando costantemente gli utenti sulle ultime novità e coinvolgendoli il più possibile. La pubblicazione di un post sui social alle volte può essere molto più efficace e persuasiva di qualunque pubblicità a pagamento. La condivisione dei post è molto efficace per ampliare la notorietà del brand.
L’e-mail marketing è lo strumento per eccellenza per fare remarketing diretto, perché il cliente viene sollecitato personalmente. Le newsletter e la DEM (direct e-mail marketing) consentono di personalizzare i messaggi automatici, aggiungendo il nome del cliente e dell’articolo a cui ha mostrato interesse. Tramite le e-mail dirette è possibile offrire sconti e promozioni personalizzati, esclusivi e limitati nel tempo. Questo consente di aumentare le conversioni e di mantenere alta la brand awareness. Infine, tramite la DEM, è possibile creare strategie di up selling e cross selling, inviando le e-mail a chi ha già effettuato un acquisto e potrebbe essere interessato a prodotti correlati individuati sulla base degli interessi e della cronologia degli acquisti.
Misurazione delle campagne remarketing
Per misurare l’efficacia della campagna remarketing, Google Analytics ci è molto utile. Basta entrare nell’account Analytics, impostare un tag Analytics e immetterne il codice all’interno del vostro sito. Cliccate su Amministrazione e appariranno i vari segmenti di pubblico automatici di Analytics. Per visualizzare i dettagli più specifici, basta cliccare sulla scheda Elenchi per il remarketing, dove si possono vedere tutte le caratteristiche degli utenti all’interno delle liste. Tali elenchi possono essere personalizzati ulteriormente attraverso Analytics. I risultati che vediamo ci consentono di capire su quali caratteristiche di utenti stanno performando meglio gli annunci e da qui pianificare eventualmente un cambiamento se i risultati non ci soddisfano.
Ottimizzazione delle campagne remarketing
Associare l’account di Google Ads a quello di Google Analytics è molto utile per creare segmenti di remarketing ancora più dettagliati. Google Analytics, infatti, consente di dividere l’elenco a seconda del comportamento in modo ancora più specifico, come il numero di pagine visitate o la durata di permanenza della visita. Inoltre, il tracciamento delle conversioni che offre Analytics è molto più accurato e avviene in tempo reale rispetto a Google Ads.
La connessione tra Ads e Analytics va impostata in entrambe le piattaforme. Per Google Analytics, bisogna entrare nella scheda di amministrazione della proprietà e creare il link per l’account di Google Ads. In Google Ads, invece, vanno importate le metriche da Analytics. Per fare questo, bisogna accedere ad Analytics, entrare su Amministratore e selezionare la Proprietà che si vuole collegare. Andate poi sulla colonna Proprietà e opzionate Collegamento di Ads. Cliccate su + Collegamenti e selezionate gli account Ads da collegare e cliccate su Continua. Attivate quindi il collegamento per le proprietà in cui si desidera utilizzare Google Ads. Volendo potete scegliere di attivare anche Abilita i rapporti sulle impressioni della Rete Display Google e/o di ricerca. Abilitate la codifica automatica degli account Ads e scegliete Collega account.
A questo punto Google Analytics e Google Ads funzioneranno insieme contribuendo a costruire una campagna efficace e semplice da utilizzare.
Conclusioni
Gestire al meglio le risorse e il budget che si ha a disposizione è una delle chiavi di successo di un’azienda. Gli annunci pubblicitari classici, spesso invasivi e fastidiosi, non producono i risultati sperati. Al contrario, è necessario andare a colpire in maniera mirata la propria clientela target per raggiungere gli obiettivi prefissati e aumentare il proprio fatturato.
Una buona strategia di remarketing è spesso ciò che fa la differenza tra una semplice azienda e un’azienda di successo. Affidarsi a dei professionisti del settore, in grado di creare e migliorare costantemente la giusta strategia, può davvero fare la differenza.
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